Come valutare un diamante

Il diamante rappresenta non solo uno splendido regalo quanto anche un ottimo investimento. Ma come valutare un diamante? Quali sono le caratteristiche da tenere in considerazione? Scoprilo in questa pratica guida pensata per te.

Nonostante la sua origine antica, ancora oggi il diamante, gemma che rappresenta amore e solidità, costituisce un ottimo investimento. Mantenendo il suo valore nel tempo, infatti, è divenuto un bene rifugio in grado di soddisfare anche i più esigenti.

Ma esattamente come valutare un diamante? È necessario tenere conto delle cosiddette 4C ossia: carat (carato – peso), color (colore), clarity (purezza) e cut (taglio). Migliore è la combinazione di queste quattro caratteristiche e maggiore sarà il valore della pietra. Scopriamole nel dettaglio.

PESO (Carat weight)

La prima caratteristica di cui bisogna tenere conto è la caratura di un diamante ossia il suo peso. Maggiore è questo valore e maggiore sarà la quotazione della gemma.

Il termine carato ha origini antiche: deriva dai semi di carrubo che, avendo un peso costante, venivano utilizzati come unità di misura. Al giorno d’oggi il carato ha un valore fisso che corrisponde di 0,2 grammi (1/5 di grammo). Un carato può anche essere diviso in 100 punti di conseguenza un diamante di 0,30 carati potrebbe essere indicato come un diamante da 30 punti.

COLORE (Color)

La seconda caratteristica di cui tener conto è il colore, o meglio, la sua assenza. Il diamante incolore, infatti, è molto raro e risulta perciò il più pregiato nella classificazione internazionale.

I diamanti sono classificati in una scala che utilizza le lettere dell’alfabeto anglosassone dalla D (diamanti incolori, rari e più costosi) alla Z (diamanti con colorazione decisa).

Scopri qui la classificazione IGI.

PUREZZA (Clarity)

La terza caratteristica da tenere in considerazione per valutare un diamante è la purezza ossia la quantità, la grandezza e la posizione delle inclusioni presenti nel diamante. Minori sono e maggiore è il valore del diamante.

Le inclusioni, visibili solo tramite la lente di ingrandimento, sono tracce minerali interne che emergono nel sottosuolo durante la formazione del diamante stesso. Questi elementi, che tutti i diamanti hanno, interferiscono con il passaggio della luce all’interno della gemma, e, di conseguenza ne influenzano la bellezza.

TAGLIO (Cut)

L’ultima caratteristica nella valutazione di un diamante è il suo taglio, interamente dipendente dall’abilità di chi lo effettua. Il taglio indica sia le proporzioni sia la forma nella quale è tagliato il diamante:
migliore è il taglio del diamante e maggiore è la luce che esso riflette, la sua brillantezza. Un buon taglio, quindi, ne esalta la naturale bellezza.

Esistono differenti tipologie di taglio (smeraldo, ovale, a goccia..), ma, tradizionalmente il taglio più comune è quello a brillante.

Il valore di un diamante dipende quindi dalla combinazione di queste quattro caratteristiche e, per paragonare correttamente due gemme differenti, è importante tenere conto di tutti parametri sopra elencati nella loro interezza.

Per essere certi del proprio investimento è quindi consigliato affidarsi ad un professionista e assicurarsi che il diamante sia dotato del certificato che descrive la pietra nei suoi dettagli tecnici.

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